Ugo Ramelli:
Nell’insegnamento dello sci abbiamo avuto diversi cambiamenti. Dal Canada avevo portato un sistema che era stato provato l’anno prima. Invece di imparare a sciare con gli sci normali (pensate che allora si sciava con degli sci lunghi circa 1,90m o 1,95m fino a 2,10m), abbiamo adottato un sistema in cui si iniziava a sciare il primo giorno con degli sci lunghi 80cm, il secondo e il terzo con degli sci lunghi 1.20m, e il terzo si passava alla lunghezza di 1,40m. Ci siamo accorti che così la gente imparava molto velocemente.
Negli anni, c’è poi stato un grande cambiamento. Per i bambini era molto difficile imparare perché si annoiavano: dovevano salire a scaletta lungo la pista per poi scendere. Allora abbiamo installato un nastro trasportatore in modo che i bambini potessero salire fino in cima alla discesa e poi scendere senza più problemi.
Inoltre lo sci ha fatto incontrare di nuovo tanta gente. Le persone venivano a portare i bambini e con i papà si parlava dei tempi passati. Inoltre, non abbiamo organizzato solo l’insegnamento per i bambini ma anche un corso per signore che ha avuto un successo eccezionale. Siamo arrivati fino a 120 signore iscritte e lo facevamo al giovedì. Al Salone Olimpia facevamo la festa con anche la premiazione delle signore. Tutto questo ha portato un nuovo movimento di gente che ha iniziato a seguirci riprendendo così anche a sciare, seguendo magari un nipotino, dopo anni che non lo faceva più.
Remo D’Odorico: Le uscite sulla neve erano un’esperienza molto simpatica. Ancora oggi, quando si incontrano gli ex allievi si ricordano le belle giornate passate sulle nevi di Carì durante i corsi di sci. A quel tempo Mario Pedimina era il direttore della Scuola Svizzera di Sci e si occupava della parte tecnica e dell’istruzione dei ragazzi. Aveva sotto di se alcuni monitori che facevano un lavoro egregio ed era veramente una cosa molto soddisfacente. Con la scuola abbiamo iniziato a fare i corsi di sci durante i periodi di vacanza. Ora non ricordo bene se anche il mercoledì, ma comunque il sabato ci capitava spesso di andare a fare questi corsi a Carì. Abbiamo anche fatto delle trasferte ad Airolo, ad Andermatt o sull’Oberalp. Era un’attività molto variata che ha dato parecchie soddisfazioni.