La pratica degli sport invernali è direttamente collegata ai cambiamenti
sociali. Durante gli anni ’30 le conseguenze della depressione
e l’instabilità economica e politica rallentano il turismo.
Per compensare il calo dei visitatori stranieri, si rivolge l’attenzione alla popolazione svizzera promuovendo intense campagne pubblicitarie.
I declamati vantaggi per la salute spingono genitori e docenti alla pratica dello sci con i ragazzi.
I momenti ricreativi durante le giornate di sci diventano molto popolari. Gli Sci Club organizzano inoltre feste e occasioni di incontro durante tutto l’anno.
1 Seggiolino del primo sci lift attivo a Carì a partire dal 1951 Donazione: Kätty e Ali Longhi Pedimina

Primo sci lift di Carì
Gli impianti di risalita permettono lo svilupparsi delle attività sia per
gli sciatori autoctoni sia per i turisti e i vacanzieri. Le prime sciovie
della Valle sono costruite ad Airolo e Carì. Ad Airolo viene poi messa
in funzione una funivia. Successivamente, altre stazioni completano
l’offerta: Prato Leventina, Cioss Prato e Dalpe. Per lo sci di fondo si
sviluppa una stazione in Valle Bedretto e sul fondovalle tra Piotta e
Prato Leventina. Foto: Guido Nanni

Momenti conviviali sulla terrazza del ristorante sulle piste di Carì, 1981 Foto: Mariangela Tenconi
2 Slitta con volante
3 Carrozzina con pattini da neve Collezione etnografica dello Stato, Bellinzona
4 Slittino da passeggio Collezione etnografica dello Stato, Bellinzona

Ragazzi che slittano nel paese di Airolo, anni ‘30

Gruppo di escursionisti, Capanna Cristallina, metà anni ‘30